IL CONTO DELL'ULTIMA CENA
Il
conto dell'ultima cena
Andrea G. Pinketts
Mondadori, 1998
In
questo romanzo di Andrea G.Pinketts ritroviamo Lazzaro Sant'Andrea, alter
ego dell'autore, e il suo seguito di personaggi. Il protagonista (trentatreenne
folgorato dalla constatazione che tutti i giusti, da Gesù Cristo a
John Belushi, sono morti alla sua età) è un profano che lotta
contro il sacro pur subendone il fascino. Un giorno gli appare la Madonna,
il che lo stupisce molto, perchè di solito la Signora si presenta alle
pastorelle ignoranti. Da questo incontro nasce una serie di eventi tra il
tragico e il grottesco che conducono Lazzaro a rendersi conto che l'Apparizione
è tutt'altro che un buon segno. In una fine secolo che ha bisogno di
valori, forse perfino di apparizioni vere e false, Lazzaro, pur non essendo
uno stinco di santo, si trova a fronteggiare baci di Giuda, personalissime
vie crucis, miracoli, efferati delitti. In pratica, se è vero che Gesù
Cristo morendo ha pagato per tutti noi, Lazzaro si chiede chi alla fine dell'Ultima
Cena abbia dimenticato di pagare il conto. Fra i tanti miracoli veri e falsi
raccontati in questa storia, l'unico certo è il talento di Pinketts,
che si è imposto all'attenzione con la sua creatività irresistibile,
le sue metafore imprevedibili, i giochi di parole sofisticati, i personaggi
bizzarri, nani, giganti, orchi e principesse, sempre usate per insistere su
quanto sia sottile la linea di confine tra metafora e realtà. Queste
pagine che si svolgono in un fuoco d'artificio di idee, di trovate, di virtuosismi,
di humour, di ironia, di paradossi, in azioni sempre fuori di qualsiasi logica,
da qualsiasi legge di tempo e di spazio, fanno di lui un vero scrittore postmoderno.
Non c'è dubbio che Andrea G.Pinketts sia capace di dominare la prosa
in un poliedrico gioco di tecniche. E, se me lo permettete, secondo me è
un grande scrittore e siamo in molti a sperare che ci dia altri libri densi
della sua vitalità, della sua immaginazione, della sua creatività.
- Fernanda
Pivano -