A. G. PINKETTS da viandante n. 13
~ di Obi Wan ~
Fonte: http://www.viandante.com/rivista/interviste/pinketts.html

Milano, Brera. Primo pomeriggio al Trottoir un locale dei tanti in questo quartiere, un locale unico in questo calderone di arte ed esclusività. Obi Wan, con l’apporto della fotografa Ciaras e di un registratorino, si appresta ad apprendere alcuni pensieri di Andrea G. Pinketts. Scrittore sperimentatore, tradotto all’estero e vincitore di importanti riconoscimenti.

- NEI TUOI LIBRI LO SFONDO ALLE STORIE E’ SEMPRE LA CITTA’ DI MILANO.AUTOBIOGRAFISMO IN CIO’ CHE RACCONTI?
"Il mio personaggio è in parte autobiografico in parte un alter ego nel senso che i ricordi del protagonista sono i miei ricordi, non necessariamente il presente del protagonista è il mio presente, ragion per cui sono sia me stesso che un altro me. Infatti nel mio ultimo romanzo “Il conto dell’Ultima Cena” si incontrano Lazzaro Sant'Andrea ed Andrea G. Pinketts, proprio perchè mi interessava che 2 personaggi che sono in realtà la stessa persona si trovassero insopportabili. E’ uno specchio tutto ciò che racconto ma inevitabilmente uno specchio deformante, da luna park, è una visione parziale su qualcosa di particolare, tu hai in mente Rashomon di Kurosawa? (EHM.?!si) Ci sono 3 versioni dello stesso accadimento, ecco io ne ho una privilegiata essendo anche l’io narrante. Quindi sono addirittura tre persone, sono Lazzaro, uno dei protagonisti, sono Andrea G. Pinketts che viene incontrato da Lazzaro e in più sono la persona che narra dell’incontro di Lazzaro e Pinketts, in 2 parole sono la santissima trinità."

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MODESTAMENTE PARLANDO...
"Esatto, sempre."

- ANDREA G. PINKETTS, PER COSA STA LA G?
"Genio."

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I PREMI LETTERARI QUANTO SONO IMPORTANTI?
"I Mystfest sono stati importanti ed anche un veicolo di promozione, ma io non penso che vincerò mai un Campiello o un Bagutta o uno Strega..."

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UN PO’ LA MAFIA DELLA LETTERATURA ITALIANA...
"Si sono i premi che si danno tra case editrici."

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CHE FUNZIONE HA LA NOTTE PER LA TUA ISPIRAZIONE?
"Ma io scrivo in genere dalle 4 del pomeriggio in poi , al mattino sono improponibile. La notte la passo anche scrivendo in bar e locali per nulla disturbato dalle interferenze che possono essere donne piuttosto che risse piuttosto che tutto ciò che accade di notte in un locale. La notte per il mio lavoro è fondamentale. Mentre il momento più orribile del giorno, il momento per rendersi conto della morte ,è intorno alle tre del pomeriggio, perché in parte le 3 sono un ora morta anche se nel resto della città le persone sono al lavoro su un computer piuttosto che a un telefono mentre, fuori, sta accadendo qualcosa di estremo, è proprio per contrasto che mi spaventa di più la morte nel pomeriggio. Il manto notturno copre certe cose. Uno dei delitti che mi ha colpito di più nella cronaca italiana degli ultimi 10 anni, infatti, è proprio il delitto di via Poma, dove in questo edificio asettico nel 90, mentre la città era operosa, mentre nell’ufficio accanto le persone stavano lavorando, veniva consumato un omicidio particolarmente macabro e oltretutto senza ancora un colpevole."

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E L’ALCOOL CHE FUNZIONE SVOLGE?
"Be’ sicuramente stimolante, nel senso che scrivendo nei bar inevitabilmente sono portato ad alzare il gomito, comunque quando scrivi lo devi controllare perché o t’addormenti o esci fuori dal binario narrativo...bisognerebbe essere sempre e solo leggermente ubriachi, alticci...LO DICEVANO BUKOWSKY, CATULLO E BAUDELAIRE ... allora sono in buona compagnia."

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LA TEMATICA DEL TEMPO E’ UNA COSTANTE NEI TUOI ROMANZI. MI PUOI SPIEGARE PERCHE’?
"È una delle mie ossessioni principali. Io non credo, io temo, spero di sbagliarmi ma credo che non ci sia nulla dopo la vita. Non sono ossessionato dall’età, è un altro il discorso: il tempo ci sfugge, non abbiamo nessuna padronanza del nostro tempo. Proprio per questo ho cercato anche in passato di vivere esistenze parallele: quando per Panorama mi travestivo e facevo il barbone, o l’attore sadomaso alla fiera del sesso di Milano piuttosto che il lavavetri... è la possibilità di calarsi in un’altra vita."

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PENSI CHE VIVERE INTENSAMENTE , VIVERE ESISTENZE PARALLELE CI POSSA PERMETTERE DI TRATTENERE IL TEMPO, DI NON AVVERTIRE CHE PASSSA?
"Non lo so ... io credo che scrivere fermi il tempo. È una delle poche forme di immortalità dell’anima plausibili. Io esattamente 10 anni fa ho cominciato Il vizio dell’agnello però nel momento in cui lo riapro per rileggerne dei brani è come se avessi conservato qualcosa di quell’autunno 88 per cui quel momento non è trascorso ma continuo a rivivere nel momento in cui lo riaffronto."

- CHE FUNZIONE HA LA MUSICA NELLA TUA VITA?
"Io in casa non ho più ne un giradischi ne un lettore cd, tuttavia sono costantemente in locali dove si suona prevalentemente Jazz, se vuoi una colonna sonora per i miei libri non solo dal punto di vista musicale ma perfino narrativo, a me viene in mente il Sergio Caputo di 10 anni fa, quello di Un sabato italiano, la mia musica è lo swing. E’ quella che più si avvicina alla mia scrittura."

- COS’E’ PER TE LA LETTERATURA?
"... adesso mi fai delle domande alla Marzullo..."

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LA VITA E’ UN SOGNO O I SOGNI AIUTANO A VIVERE?
"Ecco...Invece la letteratura aiuta . Sì che aiuta a vivere, la mia letteratura è una forma di terapia, di autoanalisi, se non ci fosse la letteratura sarei un criminale, così essendoci la letteratura mi limito ad essere un mezzo criminale. Poi è la possibilità di viaggiare, per me la letteratura è la pre-realtà virtuale: quando tu interagisci con qualcosa che è stato creato da un altro partecipandovi."

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GIRANO VOCI CHE TU TI SIA SPUPAZZATO 2 MISS ITALIA, QUALE E’ STATA LA TUA CONQUISTA PIU’ ECCELLENTE?
"La mia conquista più eccellente non è molto nota, si chiama Caroline Bane, la figlia di uno dei maggiori azionisti della birra Guinness, quindi capisci bene cosa mi sono perso...comunque io non ho mai subito il fascino della notorietà, dei personaggi pubblici, ragion per cui tra Naomi Campbell e la commessa di Benetton scelgo la commessa."

- COMUNQUE, CON LE DONNE, E’ PIU’ IMPORTANTE LA CONQUISTA, CIOE’ SAPERE DI AVERCELE IN PUGNO, O L’ATTO PRATICO?
"No assolutamente la conquista, la seduzione. Anzi l’atto pratico secondo me è molto sopravvalutato, è anche deludente, invece la conquista, che non è solo un atto di narcisismo e affermazione, è un gioco bellissimo . E’ bellissimo anche essere sedotti, non solo sedurre, comunque in amore è bellissimo l’inizio poi tutto si stabilizza e allora cerchi altre forme di espiazione... la passione d’amore si chiama così appunto perché passa."

- TU SEI STATO ISTRUTTORE DI ARTI MARZIALI, DI KENDO (LA SCHERMA GIAPPONESE). LA TUA SCRITTURA, LE TUE FRASI SPESSO SEMBRANO COLPI SFERRATI AL MOMENTO GIUSTO E NEL PUNTO GIUSTO...
"Più che colpi tesi a raggiungere un bersaglio, quello che scrivo, rappresenta il momento precedente: una spada sguainata, una freccia scoccata ma ancora in viaggio, un colpo portato ma non ancora concluso. Tutto questo è forse più bello perfino di raggiungere il bersaglio. Possiamo collegarlo sia allo swing di cui parlavamo prima e persino alla conquista femminile. Quel momento che è un arcobaleno straripante di vita."

- PERO’ L’ELEMENTO CHE FA ESSERE ARTE SIA IL KENDO CHE LA LETTERATURA, E’, SECONDO ME, QUESTO COLPIRE NEL SEGNO. QUESTA EFFICACE ESSENZIALITA’ CHE SI RITROVA SIA NEL GESTO MARZIALE SIA IN UN BRANO DI PINKETTS.
"Si , poi sai che si dice “ne uccide più la penna che la spada” è per questo che ora preferisco scrivere piuttosto che fare l’istruttore di Kendo..."

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HAI TAGLIATO MOLTE TESTE?
"Scrivendo senz’altro..."

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COSA PENSI, INFINE, DELLA NOSTRA RIVISTA? TU SEI UN ABBONATO...
"La leggo con estremo piacere, con estremo interesse perché sprizza intelligenza da ogni pagina. (nessun tipo di pizzo è stato pagato per influenzare la risposta)..."