08-11-2001
StradaNove - INTERVISTA AD ANDREA PINKETTS
Uno tra i più originali e certo tra i più amati autori contemporanei
Fonte: http://www.stradanove.net/news/testi/vips-01b/vabas1211010.html
IL GIGANTE BUONO. È LO SCRITTORE MILANESE ANDREA G. PINKETTS, EX PUGILE, AUTORE di numerosi libri di successo (l'ultimo è il romanzo "Fuggevole Turchese", uscito per Mondadori) nonché direttore editoriale della "Rivista del mistero".
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Cosa pensi del fenomeno dell'editoria a pagamento?
"Sono assolutamente contrario. Sono favorevole solo quando è l'editore
che paga te... (ride). Purtroppo, però, ci sono dei cialtroni che inventano
delle case editrici unicamente per lucrare sul narcisismo di ex professori del
liceo in pensione. E' una cosa assolutamente immorale e terribile."
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La causa di questo "guasto" è forse la gran fretta degli aspiranti
scrittori di vedere il proprio nome stampato sulla copertina di un libro...
"Un vero scrittore deve saper aspettare. Il mio primo romanzo ("Lazzaro
vieni fuori" - ndc) uscì solo sette anni dopo che l'avevo scritto,
prima per i tipi dei fratelli Vallardi, poi con Feltrinelli e Mondadori."
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Cosa pensi della piccola editoria?
"Sono convinto che oggi ci siano delle case editrici piccole ma coraggiose
(come ad esempio la milanese "Addictions") che ascoltano le voci degli
esordienti, mentre fino agli anni '80 c'era solo il compianto Pier Vittorio
Tondelli, che aveva inventato la collana under 25, che si occupava dei giovani
autori."
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E le riviste letterarie? qual è il loro ruolo?
"Fate attenzione: in genere non sono pensate per un pubblico di lettori,
ma per aspiranti scrittori in cerca di pubblicazione. Temo non esistano più
riviste che rappresentino delle reali palestre di scrittura..."
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E l'editoria elettronica?
"Non ho nulla in contrario, ma credo non riuscirà mai a sostituire
l'enorme piacere d'assaporare il sapore della carta: quasi un atto sessuale."
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Quali sono gli autori italiani giovani che ti sembrano più validi?
"Andrea Carlo Cappi e Sandro Ossola... anche un certo Fernando Bassoli
non scherza..."
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Novantanove italiani su cento pensano che un libro vada necessariamente presentato
al "Maurizio Costanzo Show"? Cosa ne pensi?
"Per me quella è una trasmissione con un pubblico davvero specifico.
Là ci sono libri che funzionano perfettamente, come quelli di Willy Pasini
e Rosemary Altea, altri meno... Costanzo è un genio della comunicazione,
ma inevitabilmente anche un grande banalizzatore, come tutte le persone che
lavorano in televisione."
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Vogliamo riepilogare i tuoi libri?
""Lazzaro vieni fuori", "Il senso della frase", "Il
vizio dell'agnello", "Io, non io, neanche lui" (tutti editi da
Feltrinelli); poi ho scritto: "Il conto dell'ultima cena", "L'assenza
dell'assenzio", "Il dente del pregiudizio" - raccolta di racconti
ambientati... sulla sedia del mio dentista - e quest'ultimo: "Fuggevole
turchese", pubblicati da Mondadori."
Fernando Bassoli