19-8-2001
STORIA E STRANEZZE DI UNO DEI PIU' CELEBRI SCRITTORI ITALIANI
Fonte: TGcom.it
Pinketts, guru del noir tra sigari, ballerine e boccali di birra
La vita spericolata dell'ultimo scrittore investigativo

Le notti le passa come tanti altri colleghi di penna a scrivere libri, romanzi noir dove pullulano nani, ballerine, zingari e serial killer. Solo che lui i suoi libri li scrive in un bar, armato di una roller Montblanc, di carta da block notes e soprattutto di pinte di birra. Avvolto in una nuvola di fumo com’è, da sembrare il ritratto di un giovane Chandler. Andrea G. Pinketts, non è solo il guru del noir metropolitano, ma anche quello delle notti letterarie milanesi. Che cominciano, esattamente come i suoi ultimi romanzi per Mondadori (“L’assenza dell’assenzio” e, recentissimo, “Fuggevole Turchese”) da Le Trottoir di corso Garibaldi. Una sorta di porto di mare aperto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno in cui si avvicendano artisti, miliardari e diseredati della periferia.

Tutti assieme, tutti protagonisti dei suoi racconti con il suo alter-ego di carta, Lazzaro Santandrea. Una vita spericolata, quella dell’ultimo scrittore investigativo, che finisce ogni mattina alle cinque. Una vita spericolata cominciata a quindici anni, con la radiazione da tutti i licei d’Italia. Fotomodello, istruttore di kendo, pugile, imprenditore in fuga dai malavitosi di Hong-Kong, Pinketts, di padre irlandese, ha cominciato l’esplorazione del buio e del popolo strano che frequenta la notte lavorando come giornalista per “Esquire”. Inchieste spigolose e roventi come i suoi gialli attuali: dal mondo della disperazione dei clochard alla Stazione Centrale, a quello della criminalità nei locali della Riviera romagnola. Quando, dopo aver fatto arrestare 106 delinquenti che chiedevano il pizzo, la città di Cattolica gli conferì la stella di sceriffo.

Era il tempo in cui per primo indicava agli investigatori la pista per inchiodare Luigi Chiatti, il mostro di Foligno, grazie a studi e intuizioni che nel ’96 lo porteranno a scrivere l’unica enciclopedia italiana dei serial killer, che qualsiasi buon criminologo tiene in bell’esposizione sulla propria scrivania. Uno, cento, mille Pinketts. Lo trovavi ovunque, la notte. Sempre mascherato, come i migliori detective.

Mentre Fernanda Pivano si accorge del suo talento letterario e lo paragona ai grandi americani, arriva l’ultimo travestimento: quello da cantante rock con cresta verde e occhiali viola per introdursi nella setta bolognese dei Bambini di Satana. Il giornalista diventa scrittore, la sua vita non cambia. Sempre alle prese con fanciulle in fiore innamorate di Andrea-Lazzaro, birre a doppio malto e toscani da fumare. Con ballerine da night-club e bellissime modelle e standiste di fiera.

A sfidare le Tigri di Arkan che avevano assediato Brera e malmenato il titolare del Trottoir, a girare con Pogo il Dritto, architetto presto pentito votatosi ai camperos e alla vocazione del taxista. La Francia lo consacra, Le Figaro lo definisce “una leggenda vivente”. Lui, che le leggende le muta in realtà, fonda la Scuola dei duri, in cui gli allievi si cimentano nello studio poliziesco della città. Scuola ovviamente allestita in un bar del centro milanese. Aperta il mercoledì alle 23. E naturalmente gratuita. Specie per chi, come lui, la notte ama parlare di Hemingway davanti ad un boccale e ad una scatola di sigari.